MONOGRAFIA PAOLIN

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1952

• NASCE L’IMPRESA PAOLIN

1993 TRASFORMAZIONE DA DITTA INDIVIDUALE • A SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE •

2002 PREMIO QUALITÀ ITALIA • PAOLIN COMPIE 50 ANNI •

2012 • PAOLIN COMPIE 60 ANNI

1961

2000

2006-2010

• ACQUISTO DELLA PRIMA GRU • L’AZIENDA INIZIA A STRUTTURARSI

• CERTIFICAZIONE UNI EN ISO 9002:1994

• TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ DI CAPITALE • CERTIFICAZIONE SOA • CERTIFICAZIONE LAVORO SICURO • CERTIFICAZIONE UNI EN ISO 9001:2008


1952

• NASCE L’IMPRESA PAOLIN

1993 TRASFORMAZIONE DA DITTA INDIVIDUALE • A SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE •

2002 PREMIO QUALITÀ ITALIA • PAOLIN COMPIE 50 ANNI •

2012 • PAOLIN COMPIE 60 ANNI

1961

2000

2006-2010

• ACQUISTO DELLA PRIMA GRU • L’AZIENDA INIZIA A STRUTTURARSI

• CERTIFICAZIONE UNI EN ISO 9002:1994

• TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ DI CAPITALE • CERTIFICAZIONE SOA • CERTIFICAZIONE LAVORO SICURO • CERTIFICAZIONE UNI EN ISO 9001:2008


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“Ho sempre sognato l’impresa! Fin da piccolo desideravo una gru anche quando non sapevo bene cosa fosse” — Romano PAOLIN

1952: DAL SOGNO ALL’IMPRESA. COSTRUIRE IDEE, RENDERLE ETERNE TRACCE INDELEBILI NEL TERRITORIO.

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“Ho sempre sognato l’impresa! Fin da piccolo desideravo una gru anche quando non sapevo bene cosa fosse” — Romano PAOLIN

1952: DAL SOGNO ALL’IMPRESA. COSTRUIRE IDEE, RENDERLE ETERNE TRACCE INDELEBILI NEL TERRITORIO.

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MADE IN VENETO “Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie” — Renzo Piano

8

La terra dei Dogi, trasformata dal geniale tocco di Andrea Palladio la terra immortalata nelle tele di Jacopo Bassano, Giorgione e Tintoretto… Di abili maestri che plasmano la materia trasformandola in gioielli d’artigianato Una terra di eccellenze, menti brillanti e amore per il lavoro di perle rare intrise di tradizione creatività e innovazione. E’ qui che da sessant’anni PAOLIN esercita l’arte del costruire.

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MADE IN VENETO “Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie” — Renzo Piano

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La terra dei Dogi, trasformata dal geniale tocco di Andrea Palladio la terra immortalata nelle tele di Jacopo Bassano, Giorgione e Tintoretto… Di abili maestri che plasmano la materia trasformandola in gioielli d’artigianato Una terra di eccellenze, menti brillanti e amore per il lavoro di perle rare intrise di tradizione creatività e innovazione. E’ qui che da sessant’anni PAOLIN esercita l’arte del costruire.

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LA MATERIA PLASMATA AD ARTE 10

“Ciò che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo”

11

— Aristotele

Sabbia, calce, cemento, ghiaia, pietrisco, ferro, piombo, rame, acciaio, vetro, legno… Elementi naturali che sapientemente amalgamati divengono sintesi di qualità e comfort. Anima e materia si fondono per dare forma all’abitare.

prescrizioni imposte dalla direzione lavori. Tutti i materiali sono adatti ai più moderni sistemi di costruzione perché scelti secondo canoni di sicurezza, armonia e affidabilità.

PAOLIN costruisce esclusivamente con materiali di alta qualità, certificata da scrupolosi e continui controlli effettuati da uno staff specializzato, che ne garantisce la conformità tecnica, qualitativa e quantitativa secondo le

Essi vengono poi assemblati grazie all’esperienza di mastri muratori, arricchita ogni anno da specifici corsi di aggiornamento, perché tutte le maestranze siano sempre al passo con le novità in campo costruttivo.


LA MATERIA PLASMATA AD ARTE 10

“Ciò che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo”

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— Aristotele

Sabbia, calce, cemento, ghiaia, pietrisco, ferro, piombo, rame, acciaio, vetro, legno… Elementi naturali che sapientemente amalgamati divengono sintesi di qualità e comfort. Anima e materia si fondono per dare forma all’abitare.

prescrizioni imposte dalla direzione lavori. Tutti i materiali sono adatti ai più moderni sistemi di costruzione perché scelti secondo canoni di sicurezza, armonia e affidabilità.

PAOLIN costruisce esclusivamente con materiali di alta qualità, certificata da scrupolosi e continui controlli effettuati da uno staff specializzato, che ne garantisce la conformità tecnica, qualitativa e quantitativa secondo le

Essi vengono poi assemblati grazie all’esperienza di mastri muratori, arricchita ogni anno da specifici corsi di aggiornamento, perché tutte le maestranze siano sempre al passo con le novità in campo costruttivo.


LE BOLLE DI NARDINI. UNA STORIA DI ECCELLENZA “Due segni: uno raffinato, elegante, tecnologico, immateriale. L’altro brutale, dove la materia, il cemento armato, diventa epifania della forma. Le colonne, più che sorreggere gli edifici, sembrano ancorarli a terra.”

12

2001/2004 L’arte del progettare incontra l’arte del fare. Dal segno di Fuksas, magistralmente interpretato da PAOLIN, nasce un’opera di eccellenza: le Bolle di Nardini, volute in occasione del 225° anniversario della storica distilleria. Un gioiello sospeso tra cielo e terra, pensato come modello per valorizzare un territorio e la sua cultura. Uno spazio privato e uno spazio pubblico. Due ellissoidi che ospitano un laboratorio di ricerche per la distillazione della grappa e un auditorium. Una costruzione realizzata grazie a capacità e conoscenze tecniche acquisite in anni di esperienza, cura del dettaglio e una struttura interna flessibile e preparata che riesce a gestire progetti così complessi e ambiziosi. Un’opera di grande maestria che dimostra come da sempre l’impresa PAOLIN costruisca secondo canoni di qualità, innovazione e sperimentazione.

— Massimiliano Fuksas

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LE BOLLE DI NARDINI. UNA STORIA DI ECCELLENZA “Due segni: uno raffinato, elegante, tecnologico, immateriale. L’altro brutale, dove la materia, il cemento armato, diventa epifania della forma. Le colonne, più che sorreggere gli edifici, sembrano ancorarli a terra.”

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2001/2004 L’arte del progettare incontra l’arte del fare. Dal segno di Fuksas, magistralmente interpretato da PAOLIN, nasce un’opera di eccellenza: le Bolle di Nardini, volute in occasione del 225° anniversario della storica distilleria. Un gioiello sospeso tra cielo e terra, pensato come modello per valorizzare un territorio e la sua cultura. Uno spazio privato e uno spazio pubblico. Due ellissoidi che ospitano un laboratorio di ricerche per la distillazione della grappa e un auditorium. Una costruzione realizzata grazie a capacità e conoscenze tecniche acquisite in anni di esperienza, cura del dettaglio e una struttura interna flessibile e preparata che riesce a gestire progetti così complessi e ambiziosi. Un’opera di grande maestria che dimostra come da sempre l’impresa PAOLIN costruisca secondo canoni di qualità, innovazione e sperimentazione.

— Massimiliano Fuksas

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MASSIMILIANO FUKSAS Di origine lituana, nasce a Roma nel 1944. Qui, nel 1969, si laurea in Architettura all’Università ‘La Sapienza’. Nel 1967 apre un suo studio romano, cui seguiranno quelli di Parigi (1989), Vienna (1993) e Francoforte (2003). Considerato tra i più innovativi architetti italiani, Massimiliano Fuksas attual-

14

mente vive e lavora tra Parigi e Roma. Tra le opere realizzate la Nuova Fiera di Milano a Rho, il Padiglione del Mercato dell’Abbigliamento di Porta Palazzo (PalaFuksas), la Chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno, il Centro commerciale “Europark” a Salisburgo.

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MASSIMILIANO FUKSAS Di origine lituana, nasce a Roma nel 1944. Qui, nel 1969, si laurea in Architettura all’Università ‘La Sapienza’. Nel 1967 apre un suo studio romano, cui seguiranno quelli di Parigi (1989), Vienna (1993) e Francoforte (2003). Considerato tra i più innovativi architetti italiani, Massimiliano Fuksas attual-

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mente vive e lavora tra Parigi e Roma. Tra le opere realizzate la Nuova Fiera di Milano a Rho, il Padiglione del Mercato dell’Abbigliamento di Porta Palazzo (PalaFuksas), la Chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno, il Centro commerciale “Europark” a Salisburgo.

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RELAZIONE TECNICA La struttura portante del rivestimento delle bolle è costituita da piatti pantografati in acciaio 180x120 mm, sui quali, tramite un sistema di ancoraggio, sono fissati i telai in acciaio satinato dei pannelli in vetro. I 408 pannelli trasparenti superiori sono costituiti da un vetro temperato laminato esterno, da un’intercapedine d’aria di 16 mm e da un vetro temperato laminato interno. I 164 pannelli opachi inferiori sono costituiti da un vetro temperato laminato esterno, da un’intercapedine d’aria di 16 mm e da un piatto in alluminio anodizzato 20/10. 18

La struttura di base degli ellissoidi è invece formata da un intreccio di profili metallici: essi costituiscono il piano di appoggio per la lamiera grecata che sostiene il massetto e la pavimentazione in resina epossidica. Nello stesso tempo presentano dei fori per il passaggio degli impianti di raffreddamento e riscaldamento. L’auditorium ipogeo è caratterizzato dalla presenza di setti obliqui in calcestruzzo a vista: su di essi di ancorano le colonne che salgono in superficie fino al solaio degli ellissoidi. Il solaio presenta dei tagli e dei fori con lo scopo di portare la luce naturale degli ambienti sotterranei: i fori sbucano all’interno dello specchio d’acqua. In corrispondenza di questi punti sono state collocate delle calotte semisferiche in vetrocamera 20 mm. La pavimentazione dell’auditorium è realizzata in Teak.

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RELAZIONE TECNICA La struttura portante del rivestimento delle bolle è costituita da piatti pantografati in acciaio 180x120 mm, sui quali, tramite un sistema di ancoraggio, sono fissati i telai in acciaio satinato dei pannelli in vetro. I 408 pannelli trasparenti superiori sono costituiti da un vetro temperato laminato esterno, da un’intercapedine d’aria di 16 mm e da un vetro temperato laminato interno. I 164 pannelli opachi inferiori sono costituiti da un vetro temperato laminato esterno, da un’intercapedine d’aria di 16 mm e da un piatto in alluminio anodizzato 20/10. 18

La struttura di base degli ellissoidi è invece formata da un intreccio di profili metallici: essi costituiscono il piano di appoggio per la lamiera grecata che sostiene il massetto e la pavimentazione in resina epossidica. Nello stesso tempo presentano dei fori per il passaggio degli impianti di raffreddamento e riscaldamento. L’auditorium ipogeo è caratterizzato dalla presenza di setti obliqui in calcestruzzo a vista: su di essi di ancorano le colonne che salgono in superficie fino al solaio degli ellissoidi. Il solaio presenta dei tagli e dei fori con lo scopo di portare la luce naturale degli ambienti sotterranei: i fori sbucano all’interno dello specchio d’acqua. In corrispondenza di questi punti sono state collocate delle calotte semisferiche in vetrocamera 20 mm. La pavimentazione dell’auditorium è realizzata in Teak.

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2001 2002 inizio progettazione

inizio lavori

2004 2496 termine lavori

mq superficie totale

1108,55 206,30 mq superficie utile

mq superficie bolla superiore

168,50 691,00 514,00 224,30 11.500 509,45 mq superficie bolla inferiore

mq superficie vetrata bolla superiore

mq superficie piano -1

mq vetro utilizzato

mq superficie vetrata bolla inferiore

mq superficie piano -2

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2001 2002 inizio progettazione

inizio lavori

2004 2496 termine lavori

mq superficie totale

1108,55 206,30 mq superficie utile

mq superficie bolla superiore

168,50 691,00 514,00 224,30 11.500 509,45 mq superficie bolla inferiore

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mq superficie piano -1

mq vetro utilizzato

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LA CASA FIRMATA PAOLIN 22

“Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente”

23

— Richard Rogers

Forte dei suoi 60 anni di esperienza nell’edilizia privata, PAOLIN è oggi il brand delle costruzioni di qualità. La capacità di comprendere e soddisfare i desideri del cliente, anche il più esigente, la cura sartoriale dei dettagli, realizzati con la maestria dell’artigiano, la scelta di fornitori e collaboratori che negli anni hanno dimostrato di essere all’altezza del marchio, hanno portato PAOLIN alla realizzazione di prestigiosi edifici per conto di importanti e stimati committenti che da sempre affidano all’azienda i propri progetti abitativi.

Una casa firmata PAOLIN gode di una garanzia di solidità, comfort e sicurezza ed è destinata a durare nel tempo grazie ad un puntuale servizio di assistenza. Un investimento responsabile, seguito passo dopo passo da professionisti esperti, diviene una solida base per un rapporto di fiducia, fondato sul dialogo e sul rispetto dei valori più profondi. Una scelta che permette di realizzare i propri sogni sentendosi parte di una famiglia, perché PAOLIN costruisce quello che vorrebbe abitare.


LA CASA FIRMATA PAOLIN 22

“Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente”

23

— Richard Rogers

Forte dei suoi 60 anni di esperienza nell’edilizia privata, PAOLIN è oggi il brand delle costruzioni di qualità. La capacità di comprendere e soddisfare i desideri del cliente, anche il più esigente, la cura sartoriale dei dettagli, realizzati con la maestria dell’artigiano, la scelta di fornitori e collaboratori che negli anni hanno dimostrato di essere all’altezza del marchio, hanno portato PAOLIN alla realizzazione di prestigiosi edifici per conto di importanti e stimati committenti che da sempre affidano all’azienda i propri progetti abitativi.

Una casa firmata PAOLIN gode di una garanzia di solidità, comfort e sicurezza ed è destinata a durare nel tempo grazie ad un puntuale servizio di assistenza. Un investimento responsabile, seguito passo dopo passo da professionisti esperti, diviene una solida base per un rapporto di fiducia, fondato sul dialogo e sul rispetto dei valori più profondi. Una scelta che permette di realizzare i propri sogni sentendosi parte di una famiglia, perché PAOLIN costruisce quello che vorrebbe abitare.


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“Quando costruiamo, cerchiamo di pensare che costruiamo per l’eternità.”

— John Ruskin

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— John Ruskin

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RISTRUTTURARE / RINN OVARE / RIQUALIFICARE

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“Vigilate su un vecchio edificio con attenzione premurosa; proteggetelo meglio che potete e ad ogni costo, da ogni accenno di deterioramento… E tutto questo, fatelo amorevolmente, con reverenza e continuità, e più di una generazione potrà ancora nascere e morire all’ombre di quell’edificio.”

— John Ruskin

Il restauro di un edificio di valore storico e artistico richiede cultura, passione e competenza, ma soprattutto un’attenta selezione dei materiali, la padronanza delle tecniche di restauro sia tradizionali che moderne e la massima cura nella fase di realizzazione. La profonda esperienza maturata in 60 anni di attività ha permesso a PAOLIN di conseguire risultati di eccellenza in tutti i suoi interventi, restituendo splendore a palazzi o ville antiche, donando nuova vita a edifici storici che nel tempo hanno mutato la loro destinazione d’uso.

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“Vigilate su un vecchio edificio con attenzione premurosa; proteggetelo meglio che potete e ad ogni costo, da ogni accenno di deterioramento… E tutto questo, fatelo amorevolmente, con reverenza e continuità, e più di una generazione potrà ancora nascere e morire all’ombre di quell’edificio.”

— John Ruskin

Il restauro di un edificio di valore storico e artistico richiede cultura, passione e competenza, ma soprattutto un’attenta selezione dei materiali, la padronanza delle tecniche di restauro sia tradizionali che moderne e la massima cura nella fase di realizzazione. La profonda esperienza maturata in 60 anni di attività ha permesso a PAOLIN di conseguire risultati di eccellenza in tutti i suoi interventi, restituendo splendore a palazzi o ville antiche, donando nuova vita a edifici storici che nel tempo hanno mutato la loro destinazione d’uso.

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ARCHITETTURA INDUSTRIALE PUBBLICA COMMERCIALE

“... Architettore chiamerò io colui, il quale saprà con certa, e maravigliosa ragione, e regola, sì con la mente, e con lo animo divisare; sì con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti dei pesi, congiungimenti, e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo all’uso degli homini...”

Le costruzioni industriali realizzate da PAOLIN non sono dei semplici ambienti di lavoro, dove le merci vengono prodotte e stoccate, ma luoghi senza tempo, architetture sempre moderne in cui il rigore, la meticolosità e l’abilità costruttiva raggiungono la massima espressione. Esercizi commerciali e grandi stabilimenti diventano vere e proprie opere d’arte, costruzioni complesse e di forte impatto visivo ma in armonia con il paesaggio circostante e con le necessità di chi vi lavora. Soluzioni strutturali realizzate in modo professionale rispettando i tempi richiesti dal cliente anche grazie

a un’efficiente struttura interna con spiccate capacità di problem solving e organizzazione, in grado di proporre soluzioni ecosostenibili volte a una migliore qualità di vita. Chi sceglie PAOLIN trova massima riservatezza a tutela della privacy, correttezza professionale e la precisione millimetrica necessaria per specifiche esigenze costruttive, garantite sia dall’impiego di tecnologie d’avanguardia che da personale specializzato. Perché PAOLIN sa fare il suo lavoro. E lo dimostra.

— Leon Battista Alberti

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ARCHITETTURA INDUSTRIALE PUBBLICA COMMERCIALE

“... Architettore chiamerò io colui, il quale saprà con certa, e maravigliosa ragione, e regola, sì con la mente, e con lo animo divisare; sì con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti dei pesi, congiungimenti, e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo all’uso degli homini...”

Le costruzioni industriali realizzate da PAOLIN non sono dei semplici ambienti di lavoro, dove le merci vengono prodotte e stoccate, ma luoghi senza tempo, architetture sempre moderne in cui il rigore, la meticolosità e l’abilità costruttiva raggiungono la massima espressione. Esercizi commerciali e grandi stabilimenti diventano vere e proprie opere d’arte, costruzioni complesse e di forte impatto visivo ma in armonia con il paesaggio circostante e con le necessità di chi vi lavora. Soluzioni strutturali realizzate in modo professionale rispettando i tempi richiesti dal cliente anche grazie

a un’efficiente struttura interna con spiccate capacità di problem solving e organizzazione, in grado di proporre soluzioni ecosostenibili volte a una migliore qualità di vita. Chi sceglie PAOLIN trova massima riservatezza a tutela della privacy, correttezza professionale e la precisione millimetrica necessaria per specifiche esigenze costruttive, garantite sia dall’impiego di tecnologie d’avanguardia che da personale specializzato. Perché PAOLIN sa fare il suo lavoro. E lo dimostra.

— Leon Battista Alberti

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LA VERA FORZA STA NELLE PERSONE

Costruire edifici non è solo una questione di calcoli e volumi. E’ l’approccio culturale e morale che fa la differenza, poiché ogni singola fase di lavoro e ogni persona che ne fa parte contribuisce al raggiungimento del miglior risultato. Da sessant’anni PAOLIN opera nel settore dell’edilizia convinta che l’unica filosofia possibile sia avvalersi esclusivamente di materie di prima qualità, di tecnologie all’avanguardia ma soprattutto di collaboratori competenti, sempre aggiornati in campo legislativo, informatico e organizzativo.

“L’operato, l’impegno, la competenza specifica di ogni figura all’interno di PAOLIN e gli ottimi risultati che tutta la mia squadra conferisce ai propri prodotti sono costanti e continui perché siamo fortemente convinti di essere diversi dagli altri.”

— Antonio Facchinello

Un ufficio tecnico con personale specializzato dirige i lavori in tutte le fasi produttive, dal progetto alla consegna chiavi in mano, lavorando fianco a fianco con maestranze interne (dipendenti dell’azienda da oltre 15 anni) qualificate ed esperte nell’utilizzo di nuovi macchinari e in materia di sicurezza. PAOLIN vanta una propria struttura flessibile in grado di gestire anche progetti particolari e complessi, sempre attenta a una rigorosa cura del dettaglio, pronta a trovare soluzioni per qualsiasi tipo di intervento. Cantieri organizzati nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente e certificati per tutto l’iter produttivo secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e UNI INAIL LAVORO SICURO, diventano il punto di forza della politica aziendale. Iscritta dal 1962 all’Associazione Industriali di Vicenza, PAOLIN è stata la prima impresa edile veneta ad arrivare tra i finalisti nel 2002 per l’applicazione del modello di gestione europeo EFQM (European Foundation for Quality Management). E’ stata inoltre tra le prime imprese edili del bassanese ad avere la certificazione ISO in base alle norme UNI, in seguito aggiornate fino al conseguimento della certificazione ISO 9001:2008 e fra le prime ditte di costruzione del vicentino ad aggiudicarsi la certificazione LAVORO SICURO. Investire sul capitale umano è una delle principali mission di PAOLIN

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LA VERA FORZA STA NELLE PERSONE

Costruire edifici non è solo una questione di calcoli e volumi. E’ l’approccio culturale e morale che fa la differenza, poiché ogni singola fase di lavoro e ogni persona che ne fa parte contribuisce al raggiungimento del miglior risultato. Da sessant’anni PAOLIN opera nel settore dell’edilizia convinta che l’unica filosofia possibile sia avvalersi esclusivamente di materie di prima qualità, di tecnologie all’avanguardia ma soprattutto di collaboratori competenti, sempre aggiornati in campo legislativo, informatico e organizzativo.

“L’operato, l’impegno, la competenza specifica di ogni figura all’interno di PAOLIN e gli ottimi risultati che tutta la mia squadra conferisce ai propri prodotti sono costanti e continui perché siamo fortemente convinti di essere diversi dagli altri.”

— Antonio Facchinello

Un ufficio tecnico con personale specializzato dirige i lavori in tutte le fasi produttive, dal progetto alla consegna chiavi in mano, lavorando fianco a fianco con maestranze interne (dipendenti dell’azienda da oltre 15 anni) qualificate ed esperte nell’utilizzo di nuovi macchinari e in materia di sicurezza. PAOLIN vanta una propria struttura flessibile in grado di gestire anche progetti particolari e complessi, sempre attenta a una rigorosa cura del dettaglio, pronta a trovare soluzioni per qualsiasi tipo di intervento. Cantieri organizzati nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente e certificati per tutto l’iter produttivo secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e UNI INAIL LAVORO SICURO, diventano il punto di forza della politica aziendale. Iscritta dal 1962 all’Associazione Industriali di Vicenza, PAOLIN è stata la prima impresa edile veneta ad arrivare tra i finalisti nel 2002 per l’applicazione del modello di gestione europeo EFQM (European Foundation for Quality Management). E’ stata inoltre tra le prime imprese edili del bassanese ad avere la certificazione ISO in base alle norme UNI, in seguito aggiornate fino al conseguimento della certificazione ISO 9001:2008 e fra le prime ditte di costruzione del vicentino ad aggiudicarsi la certificazione LAVORO SICURO. Investire sul capitale umano è una delle principali mission di PAOLIN

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ROMANO PAOLIN: COSTRUIRE UN SOGNO

“Ho sempre avuto nel sangue questa passione. Non è stato difficile gestire l’azienda, è stata una cosa naturale, una conseguenza della mia passione. Quando una cosa la vivi, la senti, non puoi nemmeno spiegarla, fa parte di te.“

— Romano PAOLIN

Ho sempre sognato l’impresa, fin da piccolo, a tre o quattro anni. Sognavo per esempio di una gru quando quasi non sapevo nemmeno cos’era... Mi vantavo con i miei compagni di scuola che mio padre era il miglior muratore del paese. Nel 1942 sono entrato in collegio dai Padri Scalabriniani, perché c’era la guerra e in quegli anni molti venivano iscritti al seminario per gli studi. Anche in collegio sognavo l’impresa, mi ricordo che nel vocabolario c’era l’immagine di una gru, che io guardavo e riguardavo. Mi sembra di vederla ancora adesso... Ricordo che mi ripetevo continuamente “Quando esco dal collegio mi metto a costruire”. Ho lasciato il collegio perché mi sono ammalato e una volta guarito, dopo una breve esperienza come contabile in una fabbrica di ceramiche, mi sono messo a lavorare come manovale assieme a mio padre. Eravamo specializzati nella

Romano PAOLIN

costruzione di forni per cucinare la ceramica, che a quei tempi funzionavano a legna. Assieme all’Ingegner Zampelli di Lignano riuscii a costruire un forno nafta... Negli anni, però, i nostri forni sono stati sostituiti dai forni a tunnel e da quelli a gas. Visto il calo di lavoro, ho cominciato a fare la gavetta come muratore nei primi anni ‘50. Mio papà era contrario e diceva “Vedi, noi con i forni lavoriamo in ogni stagione, con il bello o il cattivo tempo”. In quegli anni i muratori lavoravano fino a novembre, poi si fermavano per l’inverno e riprendevano a seconda del clima, a febbraio o marzo. Mio padre era una persona onesta e godeva di una certa stima in città. Quando per i forni non ci sono state più richieste, mio padre ed io abbiamo cominciato a costruire qualche piccola casa, qualche restauro, qualche negozio.

GLI INIZI Il 18 settembre del 1952 ho iscritto la ditta PAOLIN Romano alla Camera di Commercio. All’inizio eravamo solo io e mio padre, in seguito abbiamo cominciato ad assumere qualche operaio. La prima commissione importante è stata per l’Architetto Bonfanti nel 1954: allora Bonfanti era il più quotato architetto della zona. Si trattava della ristrutturazione di Palazzo Roberti a Nove, un’opera che ancor oggi si può apprezzare.

UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA Devo premettere che siamo una discendenza di muratori. E’ una tradizione di famiglia, una passione che i PAOLIN coltivano da moltissimi anni. La prima costruzione di un certo peso architettonico è stata casa Marchesini di Marsan, costruita nel 1959 e ancor oggi visibile, per lo studio Brotto Todesco, con il quale abbiamo lavorato molto anche negli anni a seguire. Abbiamo utilizzato i mattoni faccia a vista che ho importato da Taglio di Po,

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ROMANO PAOLIN: COSTRUIRE UN SOGNO

“Ho sempre avuto nel sangue questa passione. Non è stato difficile gestire l’azienda, è stata una cosa naturale, una conseguenza della mia passione. Quando una cosa la vivi, la senti, non puoi nemmeno spiegarla, fa parte di te.“

— Romano PAOLIN

Ho sempre sognato l’impresa, fin da piccolo, a tre o quattro anni. Sognavo per esempio di una gru quando quasi non sapevo nemmeno cos’era... Mi vantavo con i miei compagni di scuola che mio padre era il miglior muratore del paese. Nel 1942 sono entrato in collegio dai Padri Scalabriniani, perché c’era la guerra e in quegli anni molti venivano iscritti al seminario per gli studi. Anche in collegio sognavo l’impresa, mi ricordo che nel vocabolario c’era l’immagine di una gru, che io guardavo e riguardavo. Mi sembra di vederla ancora adesso... Ricordo che mi ripetevo continuamente “Quando esco dal collegio mi metto a costruire”. Ho lasciato il collegio perché mi sono ammalato e una volta guarito, dopo una breve esperienza come contabile in una fabbrica di ceramiche, mi sono messo a lavorare come manovale assieme a mio padre. Eravamo specializzati nella

Romano PAOLIN

costruzione di forni per cucinare la ceramica, che a quei tempi funzionavano a legna. Assieme all’Ingegner Zampelli di Lignano riuscii a costruire un forno nafta... Negli anni, però, i nostri forni sono stati sostituiti dai forni a tunnel e da quelli a gas. Visto il calo di lavoro, ho cominciato a fare la gavetta come muratore nei primi anni ‘50. Mio papà era contrario e diceva “Vedi, noi con i forni lavoriamo in ogni stagione, con il bello o il cattivo tempo”. In quegli anni i muratori lavoravano fino a novembre, poi si fermavano per l’inverno e riprendevano a seconda del clima, a febbraio o marzo. Mio padre era una persona onesta e godeva di una certa stima in città. Quando per i forni non ci sono state più richieste, mio padre ed io abbiamo cominciato a costruire qualche piccola casa, qualche restauro, qualche negozio.

GLI INIZI Il 18 settembre del 1952 ho iscritto la ditta PAOLIN Romano alla Camera di Commercio. All’inizio eravamo solo io e mio padre, in seguito abbiamo cominciato ad assumere qualche operaio. La prima commissione importante è stata per l’Architetto Bonfanti nel 1954: allora Bonfanti era il più quotato architetto della zona. Si trattava della ristrutturazione di Palazzo Roberti a Nove, un’opera che ancor oggi si può apprezzare.

UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA Devo premettere che siamo una discendenza di muratori. E’ una tradizione di famiglia, una passione che i PAOLIN coltivano da moltissimi anni. La prima costruzione di un certo peso architettonico è stata casa Marchesini di Marsan, costruita nel 1959 e ancor oggi visibile, per lo studio Brotto Todesco, con il quale abbiamo lavorato molto anche negli anni a seguire. Abbiamo utilizzato i mattoni faccia a vista che ho importato da Taglio di Po,

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nel Polesine, sopra Porto Tolle. Io e mio padre amavamo costruire ville. Credo proprio di aver costruito le più belle di Bassano: Villa Luccadello in viale Trieste, Villa Viaro, con l’Architetto Panciera, Chiampesan a Vicenza, Villa Stefani a Zanè, Villa Schio, la farmacia Riello a Marostica, Villa Borgnolo, sempre a Marostica, Villa Causarano dell’Architetto Mario Bruno. In seguito mio fratello Gaspare ha studiato architettura e si è laureato insieme all’Architetto Scarpa. E’ stato proprio mio fratello a dare a me e all’impresa lo spirito giusto, perché mi ha insegnato cosa vuol dire costruire, mi ha trasmesso il senso delle cose belle, dell’accostamento degli stili.... Ad esempio l’inserimento del Laboratorio Tasca accanto e dietro l’antica chiesetta in via Roberti a Nove. Le tre casette di via Antonibon, sempre a Nove, notate e apprezzate dall’Architetto Scarpa. La Casa Bernardi di San Pietro in Gù, per me la più interessante, è bella ancora adesso dopo trent’anni dalla sua costruzione.

successivi l’evoluzione è stata velocissima. Nel 1952 è arrivata la betoniera, il montacarichi, la staggia vibrante… A quei tempi c’era molta gente che andava a lavorare in Francia, in Germania, dove erano molto più evoluti in questo campo. Ricordo quando abbiamo cominciato a comperare le carriole con la ruota di gomma. Poi, nel ’55 i camion, gli escavatori... Prima mi portavano la ghiaia con il mulo e usavamo solo pesanti secchi di ferro, non di plastica, come adesso. La prima cantina l’ho scavata tutta a mano: cappello in testa, picco e badile, come si usava al tempo. Poi finalmente nel 1962 la prima gru: una Trojsi-Aiacci da 12 metri per 12 di braccio. I primi tubi Innocenti li abbiamo comperati per rinforzare il tetto della chiesa di Nove. Erano gli anni ‘60. Ci eravamo costruiti un castello alto 25 metri per poter sollevare le 8 capriate a doppia corda. Credo sia stato il lavoro più pericoloso che abbia mai fatto. Ancor oggi mi vengono i brividi a pensarci.

L’EVOLUZIONE

TECNOLOGIE & AVANGUARDIA

Scorro velocemente la mia vita… a 22 anni ho incominciato con piccone e badile, con una carriola che mi ero costruito. I primi solai andavo a prenderli a Vicenza in bicicletta. Negli anni successivi sono andato con la ‘Vacca Mora’. Si chiamava così il trenino che transitava per i paesi di campagna per trasportare gli operai al lavoro. Doveva il suo nome alla locomotiva che una volta era a vapore. Un tempo i processi di costruzione erano molto più dilatati, perché si costruiva tutto a mano. Per prima cosa si scavava una grossa buca nel terreno sul quale si doveva costruire. Era lunga 3 metri per 2 profonda 1 metro e mezzo, e la si faceva a mano perché non c’erano ancora le macchine. Una volta recintata, ci si versava la calce che proveniva dai forni, per esempio da Nove, e la si bagnava dentro un cassone di legno. Si scioglieva così tutta la calce che arrivava in cantiere fino a riempire la fossa. Poi si costruiva una baracca di blocchi di cemento o di mattoni, con una porta, dove mettere gli attrezzi: badili, carriole, picchi. Ricordo che la prima carriola l’ho costruita io, con le mie mani. Negli anni

Mi è sempre piaciuto costruire e ristrutturare ville, abitazioni di un certo prestigio; anche capannoni industriali, però seguendo un certo stile. Mi sono aggiornato di continuo, per stare al passo con i tempi, ho ricercato e innovato in ogni momento, investito in attrezzature, macchinari, informatica e nelle moderne tecniche e tecnologie. Ho adoperato subito i primi precompressi, proprio perché credevo alle cose nuove e cercavo sempre di sperimentare. Inoltre la costruzione con i precompressi, nonostante alcuni miei colleghi fossero contrari, risultava molto più sicura. La casa di Barettoni, per esempio, l’ho fatta con i precompressi. Ho sempre cercato di sperimentare i nuovi materiali, le nuove attrezzature, investendo molto nella formazione, sia nella mia che in quella degli operai che poi avrebbero dovuto utilizzarle. Ricordo ancora oggi cosa mi diceva mio padre: “L’attrezzatura te la devi guadagnare nel lavoro”. Per esempio: quando ho cominciato a lavorare si usava raddrizzare i chiodi, con l’idea di risparmiare. Mio padre diceva “Ma Romano, perché raddrizzi i chiodi? Nel tempo che perdi a raddrizzarne uno,

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nel Polesine, sopra Porto Tolle. Io e mio padre amavamo costruire ville. Credo proprio di aver costruito le più belle di Bassano: Villa Luccadello in viale Trieste, Villa Viaro, con l’Architetto Panciera, Chiampesan a Vicenza, Villa Stefani a Zanè, Villa Schio, la farmacia Riello a Marostica, Villa Borgnolo, sempre a Marostica, Villa Causarano dell’Architetto Mario Bruno. In seguito mio fratello Gaspare ha studiato architettura e si è laureato insieme all’Architetto Scarpa. E’ stato proprio mio fratello a dare a me e all’impresa lo spirito giusto, perché mi ha insegnato cosa vuol dire costruire, mi ha trasmesso il senso delle cose belle, dell’accostamento degli stili.... Ad esempio l’inserimento del Laboratorio Tasca accanto e dietro l’antica chiesetta in via Roberti a Nove. Le tre casette di via Antonibon, sempre a Nove, notate e apprezzate dall’Architetto Scarpa. La Casa Bernardi di San Pietro in Gù, per me la più interessante, è bella ancora adesso dopo trent’anni dalla sua costruzione.

successivi l’evoluzione è stata velocissima. Nel 1952 è arrivata la betoniera, il montacarichi, la staggia vibrante… A quei tempi c’era molta gente che andava a lavorare in Francia, in Germania, dove erano molto più evoluti in questo campo. Ricordo quando abbiamo cominciato a comperare le carriole con la ruota di gomma. Poi, nel ’55 i camion, gli escavatori... Prima mi portavano la ghiaia con il mulo e usavamo solo pesanti secchi di ferro, non di plastica, come adesso. La prima cantina l’ho scavata tutta a mano: cappello in testa, picco e badile, come si usava al tempo. Poi finalmente nel 1962 la prima gru: una Trojsi-Aiacci da 12 metri per 12 di braccio. I primi tubi Innocenti li abbiamo comperati per rinforzare il tetto della chiesa di Nove. Erano gli anni ‘60. Ci eravamo costruiti un castello alto 25 metri per poter sollevare le 8 capriate a doppia corda. Credo sia stato il lavoro più pericoloso che abbia mai fatto. Ancor oggi mi vengono i brividi a pensarci.

L’EVOLUZIONE

TECNOLOGIE & AVANGUARDIA

Scorro velocemente la mia vita… a 22 anni ho incominciato con piccone e badile, con una carriola che mi ero costruito. I primi solai andavo a prenderli a Vicenza in bicicletta. Negli anni successivi sono andato con la ‘Vacca Mora’. Si chiamava così il trenino che transitava per i paesi di campagna per trasportare gli operai al lavoro. Doveva il suo nome alla locomotiva che una volta era a vapore. Un tempo i processi di costruzione erano molto più dilatati, perché si costruiva tutto a mano. Per prima cosa si scavava una grossa buca nel terreno sul quale si doveva costruire. Era lunga 3 metri per 2 profonda 1 metro e mezzo, e la si faceva a mano perché non c’erano ancora le macchine. Una volta recintata, ci si versava la calce che proveniva dai forni, per esempio da Nove, e la si bagnava dentro un cassone di legno. Si scioglieva così tutta la calce che arrivava in cantiere fino a riempire la fossa. Poi si costruiva una baracca di blocchi di cemento o di mattoni, con una porta, dove mettere gli attrezzi: badili, carriole, picchi. Ricordo che la prima carriola l’ho costruita io, con le mie mani. Negli anni

Mi è sempre piaciuto costruire e ristrutturare ville, abitazioni di un certo prestigio; anche capannoni industriali, però seguendo un certo stile. Mi sono aggiornato di continuo, per stare al passo con i tempi, ho ricercato e innovato in ogni momento, investito in attrezzature, macchinari, informatica e nelle moderne tecniche e tecnologie. Ho adoperato subito i primi precompressi, proprio perché credevo alle cose nuove e cercavo sempre di sperimentare. Inoltre la costruzione con i precompressi, nonostante alcuni miei colleghi fossero contrari, risultava molto più sicura. La casa di Barettoni, per esempio, l’ho fatta con i precompressi. Ho sempre cercato di sperimentare i nuovi materiali, le nuove attrezzature, investendo molto nella formazione, sia nella mia che in quella degli operai che poi avrebbero dovuto utilizzarle. Ricordo ancora oggi cosa mi diceva mio padre: “L’attrezzatura te la devi guadagnare nel lavoro”. Per esempio: quando ho cominciato a lavorare si usava raddrizzare i chiodi, con l’idea di risparmiare. Mio padre diceva “Ma Romano, perché raddrizzi i chiodi? Nel tempo che perdi a raddrizzarne uno,

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non ne compri 10?”. Mio padre è sempre stato molto attento a queste cose. Diceva appunto che l’attrezzatura non dev’essere un costo, ma un acquisto da ammortizzare col lavoro.

SICUREZZA

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Un aspetto che è sicuramente migliorato con il tempo è la sicurezza. Una volta si lavorava davvero allo sbaraglio: salivamo sui tetti senza corde, senza casco. Sono stato il primo nella zona a credere fermamente nella necessità di sicurezza sul posto di lavoro e ho sempre insistito in questo, investendo in nuovi sistemi. PAOLIN è stata la prima azienda edile a Bassano del Grappa ad avere la certificazione ISO 9000. Abbiamo partecipato ad un premio qualità a livello regionale e siamo arrivati secondi, primi assoluti nella nostra categoria, in concorrenza con altri settori. Credo che oggi un impresario, per fare questo mestiere, debba studiare molto, avere delle conoscenze profonde, perché se si costruisce male ne va di mezzo la vita di tutti.

ARCHITETTI Ho lavorato con Brotto, Todesco, Bonfanti, Ferrari… erano gli studi più qualificati. Poi ho lavorato con l’Architetto Panciera da Vicenza, che per esempio ha progettato la Vimar, con l’ingegner Fornasari, che ha ristrutturato la casa di Giuseppe Nardini e ha progettato Balestra e la casa di Pianezzola. Nel ‘65 abbiamo costruito la casa del Dott. Viaro, per il quale abbiamo lavorato in vari progetti per 14 anni. Sempre con Panciera abbiamo realizzato a Marsan il capannone della CAEM. Dal ‘65 lavoriamo per Nardini. Clienti prestigiosi, che mi contattavano personalmente grazie al passaparola con altri clienti che erano rimasti soddisfatti del lavoro.

BOLLE La commessa delle Bolle, ancor oggi un orgoglio, mi ha dato l’emozione di una vittoria alla lotteria. Abbiamo preso il lavoro grazie alla fiducia che Nardini ripone in noi da anni. Sei mesi prima dell’inizio del progetto mi ha chiamato e ha detto “I lavori devono partire il 15 di settembre”. In quest’occasione ho conosciuto l’Architetto Massimiliano Fuksas, con il quale sono andato a cena due volte. Mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che non ha mai visto cementi impastati così.

OPERAI In tutti questi anni hanno lavorato per PAOLIN in totale circa 390 operai. Per alcuni progetti ne ho impiegati persino 72, ma in generale la nostra media è di una trentina, più quelli che lavorano nelle ditte con le quali collaboriamo. Una volta ci facevamo tutto, dal ferro agli intonaci, anche i pavimenti… Oggi il lavoro è frammentato: è necessaria una squadra che costruisce i tetti, un’altra che prepara gli intonaci, c’è una ditta che prepara il ferro, lo pulisce e lo monta.

TRAMANDARE LA PASSIONE I valori di questa impresa vengono tramandati di generazione in generazione. Il nonno di mio nonno faceva il muratore, così come mio nonno, mio padre, mio zio. Mio fratello è architetto, io ho un’impresa edile, la mia figlia maggiore è geometra, tra le prime in provincia, ed è architetto anche mio figlio. E mio nipote, che mi segue da anni, ora si mette al timone di questa impresa. Ho sempre avuto nel sangue questa passione. Non è stato difficile gestire l’azienda, è stata una cosa naturale, una conseguenza della mia dedizione.

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non ne compri 10?”. Mio padre è sempre stato molto attento a queste cose. Diceva appunto che l’attrezzatura non dev’essere un costo, ma un acquisto da ammortizzare col lavoro.

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Un aspetto che è sicuramente migliorato con il tempo è la sicurezza. Una volta si lavorava davvero allo sbaraglio: salivamo sui tetti senza corde, senza casco. Sono stato il primo nella zona a credere fermamente nella necessità di sicurezza sul posto di lavoro e ho sempre insistito in questo, investendo in nuovi sistemi. PAOLIN è stata la prima azienda edile a Bassano del Grappa ad avere la certificazione ISO 9000. Abbiamo partecipato ad un premio qualità a livello regionale e siamo arrivati secondi, primi assoluti nella nostra categoria, in concorrenza con altri settori. Credo che oggi un impresario, per fare questo mestiere, debba studiare molto, avere delle conoscenze profonde, perché se si costruisce male ne va di mezzo la vita di tutti.

ARCHITETTI Ho lavorato con Brotto, Todesco, Bonfanti, Ferrari… erano gli studi più qualificati. Poi ho lavorato con l’Architetto Panciera da Vicenza, che per esempio ha progettato la Vimar, con l’ingegner Fornasari, che ha ristrutturato la casa di Giuseppe Nardini e ha progettato Balestra e la casa di Pianezzola. Nel ‘65 abbiamo costruito la casa del Dott. Viaro, per il quale abbiamo lavorato in vari progetti per 14 anni. Sempre con Panciera abbiamo realizzato a Marsan il capannone della CAEM. Dal ‘65 lavoriamo per Nardini. Clienti prestigiosi, che mi contattavano personalmente grazie al passaparola con altri clienti che erano rimasti soddisfatti del lavoro.

BOLLE La commessa delle Bolle, ancor oggi un orgoglio, mi ha dato l’emozione di una vittoria alla lotteria. Abbiamo preso il lavoro grazie alla fiducia che Nardini ripone in noi da anni. Sei mesi prima dell’inizio del progetto mi ha chiamato e ha detto “I lavori devono partire il 15 di settembre”. In quest’occasione ho conosciuto l’Architetto Massimiliano Fuksas, con il quale sono andato a cena due volte. Mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che non ha mai visto cementi impastati così.

OPERAI In tutti questi anni hanno lavorato per PAOLIN in totale circa 390 operai. Per alcuni progetti ne ho impiegati persino 72, ma in generale la nostra media è di una trentina, più quelli che lavorano nelle ditte con le quali collaboriamo. Una volta ci facevamo tutto, dal ferro agli intonaci, anche i pavimenti… Oggi il lavoro è frammentato: è necessaria una squadra che costruisce i tetti, un’altra che prepara gli intonaci, c’è una ditta che prepara il ferro, lo pulisce e lo monta.

TRAMANDARE LA PASSIONE I valori di questa impresa vengono tramandati di generazione in generazione. Il nonno di mio nonno faceva il muratore, così come mio nonno, mio padre, mio zio. Mio fratello è architetto, io ho un’impresa edile, la mia figlia maggiore è geometra, tra le prime in provincia, ed è architetto anche mio figlio. E mio nipote, che mi segue da anni, ora si mette al timone di questa impresa. Ho sempre avuto nel sangue questa passione. Non è stato difficile gestire l’azienda, è stata una cosa naturale, una conseguenza della mia dedizione.

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Quando una cosa la vivi, la senti, non puoi nemmeno spiegarla, fa parte di te. Secondo me è uno dei mestieri più belli, perché vedi nascere una cosa che rimane nel tempo. E ogni volta che ci passi vicino puoi dire “Quella l’ho fatta io”. Non so se sono riuscito a trasmettere questa grande passione alle nuove generazioni. Quando avevo circa 50 anni, c’era scarsità di giovani che entravano nell’edilizia, allora sono andato a fare formazione nelle scuole, a Mason, a Tezze, proprio per poter trasmettere il mio amore per l’arte del costruire, una delle più interessanti e più belle. Se dovessi cominciare da capo, sceglierei senza esitare ancora questa vita!

ANTONIO FACCHINELLO, IL SOGNO CONTINUA.

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Ho la grande fortuna di avere un nonno straordinario, che mi ha sempre fatto partecipare alla vita aziendale e che ha saputo credere in me, formarmi e preparami per lunghi anni a questo mestiere per nulla facile, ma affascinante e gratificante allo stesso tempo. Con orgoglio e con grande onore ho ora il compito di traghettare questa azienda negli anni a venire, consapevole e cosciente delle tradizioni, dei valori e dei principi fondatori che reggono l’anima, l’essenza di PAOLIN. Nonno Romano mi ha insegnato il lavoro di squadra e mi ha lasciato un eccellente team con il quale quotidianamente collaboro per portare l’azienda al successo e al suo continuo miglioramento, per offrire ogni giorno un prodotto e un servizio di eccellenza per la nostra clientela, che da PAOLIN si aspetta da sempre il massimo.

CONCEPT & CONTENUTI: Officine mcrò (www.officinemicro.it) | ART DIRECTION: Alberto Zanotto (www.gippo.tv) | FOTO: Maurizio Marcato (p. 10-19) e Paolo Utimpergher (p. 22-25, 30-33)


Quando una cosa la vivi, la senti, non puoi nemmeno spiegarla, fa parte di te. Secondo me è uno dei mestieri più belli, perché vedi nascere una cosa che rimane nel tempo. E ogni volta che ci passi vicino puoi dire “Quella l’ho fatta io”. Non so se sono riuscito a trasmettere questa grande passione alle nuove generazioni. Quando avevo circa 50 anni, c’era scarsità di giovani che entravano nell’edilizia, allora sono andato a fare formazione nelle scuole, a Mason, a Tezze, proprio per poter trasmettere il mio amore per l’arte del costruire, una delle più interessanti e più belle. Se dovessi cominciare da capo, sceglierei senza esitare ancora questa vita!

ANTONIO FACCHINELLO, IL SOGNO CONTINUA.

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Ho la grande fortuna di avere un nonno straordinario, che mi ha sempre fatto partecipare alla vita aziendale e che ha saputo credere in me, formarmi e preparami per lunghi anni a questo mestiere per nulla facile, ma affascinante e gratificante allo stesso tempo. Con orgoglio e con grande onore ho ora il compito di traghettare questa azienda negli anni a venire, consapevole e cosciente delle tradizioni, dei valori e dei principi fondatori che reggono l’anima, l’essenza di PAOLIN. Nonno Romano mi ha insegnato il lavoro di squadra e mi ha lasciato un eccellente team con il quale quotidianamente collaboro per portare l’azienda al successo e al suo continuo miglioramento, per offrire ogni giorno un prodotto e un servizio di eccellenza per la nostra clientela, che da PAOLIN si aspetta da sempre il massimo.

CONCEPT & CONTENUTI: Officine mcrò (www.officinemicro.it) | ART DIRECTION: Alberto Zanotto (www.gippo.tv) | FOTO: Maurizio Marcato (p. 10-19) e Paolo Utimpergher (p. 22-25, 30-33)




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PAOLIN SRL 36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI) VIA MADONNA DI MONTE BERICO, 3 T 0424 566754 F 0424 569245 40

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